Note alla storia

Ho voluto rispondere ad alcune domande che non lasciano riposare sonni tranquilli ad alcuni di noi:

Com'è Astoria Greengrass?

Come si sono conosciuti Draco e Astoria?

Di chi è stata la brillante idea di chiamare il loro primogenito Scorpius?

Spero di riuscire ad appassionarvi...

Note al capitolo

Un grazie a Ladyhawke, Ginny P, Alektos e Riki per i consigli in sede di chat

(1 aprile 2008)

I personaggi potrebbero essere un po' fuori canon, anche se ho cercato di attenermi il più possibile al carattere originario.

Buon divertimento

 

Caro Draco,

ho bisogno del tuo aiuto per una faccenda complicata e molto delicata.

Ti prego di incontrarmi domani alle diciotto di fronte alla Torre di Londra.

Ti sarei grato se mantenessi il massimo riserbo sul nostro incontro.

Ringraziandoti anticipatamente ti porgo cordiali saluti.

Blaise Zabini.

 

Draco Malfoy rilesse ancora una volta la strana lettera che gli aveva inviato il vecchio compagno di Casa la mattina precedente, poi se la infilò in tasca e prese il mantello per uscire.

- Dove vai figliolo?

Dopo la fine della guerra suo padre era diventato molto meno freddo nei suoi confronti, lo osservò attentamente, chino su una serie di incartamenti nel suo studio, sembrava invecchiato di dieci anni.

- Esco con un amico.

Narcissa sollevò lo sguardo dal libro che stava sfogliando: - Stai attento tesoro, mi raccomando.

Sua madre era ormai diventata l'ombra di suo padre, gli stava sempre vicino temendo che facesse qualche sciocchezza.

La sua famiglia era uscita dalla guerra con le finanze a terra e l'onore distrutto, suo padre difficilmente usciva di casa e sua madre stava faticosamente tentando di riallacciare gli antichi legami di conoscenze anche se erano ben pochi i maghi che accoglievano favorevolmente un Malfoy.

Narcissa era sempre preoccupata quando lui usciva di casa, d'altronde le strade erano ancora piene di ex Mangiamorte in libertà che gli avrebbero fatto volentieri la pelle o di vittime del Signore Oscuro che avrebbero fatto la stessa cosa.

Draco si chinò per baciare la guancia della madre.

- Non preoccupatevi, starò attento.

La donna lo guardò attentamente, il suo ragazzo stava diventando un uomo, aveva dovuto crescere troppo in fretta e vedere cose che nessuna madre desidererebbe che il proprio figlio vedesse, gli sfiorò la mano e sorrise.

- Buona serata figliolo, suppongo che non dovremo aspettarti per cena.

- No, grazie. Buona serata a voi.

Uscì di casa e si Smaterializzò.

Non conosceva molto la Londra Babbana, ma ricordava la posizione della Torre di Londra per averla vista in un quadro a Malfoy Manor. Il quadro si trovava nella stanza che era stata quella degli ospiti e che dopo essere stata usata dal Signore Oscuro era stata sigillata da suo padre in modo che nessuno potesse mai più mettervi piede.

Si ritrovò di fronte all'ingresso della Torre, era una costruzione imponente da cui gli ultimi turisti Babbani stavano uscendo. Malfoy si sedette su una panca accanto all'ingresso, molti dei turisti si voltavano meravigliati osservando il suo abbigliamento, Draco li guardava altezzosamente.

Poi una bambina che lo guardava con una certa insistenza tirò la mano della mamma dicendo: - Mamma, come mai quel ragazzo biondo carino è tutto vestito di nero?

- Non lo so tesoro, forse gli piace vestirsi così

- Sì, ma sembra un pipistrello!

Si divincolò dalla stretta della mamma e camminò con passo deciso verso il ragazzo, lo fissò negli occhi e disse: - Perché sei vestito di nero?

Draco rimase esterrefatto dall'impudenza della bambina e stava per risponderle in malo modo quando lei raccolse un fiore e lo pose sul bavero del mantello, poi, notando che era troppo piccolo lo sfiorò e lo fece aumentare di dimensioni.

Il ragazzo rimase stupito. Quella bambina era una piccola strega che usava i suoi poteri con una noncuranza strabiliante.

- Mary, non importunare il signore! - Disse la madre della bambina raggiungendola.

- Ma mamma, gli ho solo regalato un fiore, così non sembra più un pipistrello!   

- La scusi, a volte è un po' inopportuna.

Draco sorrise: - Non si preoccupi.

- Arrivederci. - La donna prese la bambina per mano e si avviò.

Draco estrasse dalla tasca il biglietto che gli aveva spedito Blaise, cancellò ciò che vi era scritto e vi fece apparire la parola "Grazie" con la bacchetta lo piegò come un origami  a forma di uccello lo fece poi volare ad appoggiarsi sulla spalla della bambina che intanto si era voltata. Mary lo guardò stupita e Draco le fece l'occhiolino.

- Ci sai fare con i bambini Malfoy!

La voce familiare di Blaise Zabini lo fece trasalire.

- Era ora, è un pezzo che ti aspetto. - Disse voltandosi, solo in quel momento si accorse che Blaise non era solo, ma accompagnato da due ragazze.

- Noto che sei in ottima compagnia... - Aggiunse poi maliziosamente.

- Entriamo nella Torre dal lato riservato ai maghi così ti spiego. - rispose Zabini ignorando totalmente il tono di Malfoy.

Entrarono da un ingresso secondario nascosto ai Babbani e scesero quattro rampe di scale prima di trovarsi in un sotterraneo illuminato a giorno e decorato con piccoli fiori azzurri.

- Oh... - Disse la ragazza accanto a Blaise: - Hai fatto tutto questo per me, è bellissimo, è così romantico... è perfetto!

Draco si rese conto di riconoscere la voce della ragazza.

- Daphne?

- Sì, sono io, ho dovuto prendere la Pozione Polisucco perché non volevo che nessuno mi riconoscesse in giro, sai io e mia sorella Astoria dovremmo essere da Luna Lovegood.

- Qualcuno vuole spiegarmi cosa sta succedendo? Per Merlino! - Draco stava iniziando ad alterarsi, non gli piacevano i giochetti.

- Succede che Daphne ed io ci sposiamo qui stasera e tu sei il mio testimone.

- Scusa?

- Senti ti spiego io mentre loro si preparano.

La sorella di Daphne lo prese con una certa decisione e lo spinse da un lato.

- Nostro padre ha qualche problema con il fatto che Blaise e Daphne si frequentino.

- Perché? - Draco faticava a comprendere il motivo.

- Perché è di colore.

- Cioè? - La confusione di Malfoy aumentava.

- Scusa, ma sei cieco?

- Ma cosa vuol dire il fatto che sia di colore, l'importante è che provenga da una famiglia rispettabile e ...

- Purosangue?

- Vedi, mio padre ragiona esattamente come te, ma preferirebbe vedere Daphne sposata ad un Babbano piuttosto che ad un mago con la pelle di un altro colore.

- Questa non l'avevo ancora sentita.

- Non è poi tanto diverso dal disprezzare i Mezzosangue. - Rispose Astoria piccata.

- Com'è che non mi ricordo di te a scuola?

- Forse perché non avevo questa faccia ed ero a Corvonero...

Mentre parlava Astoria stava recuperando il suo aspetto naturale così come Daphne.

Si aprì la porta da cui erano entrati e Malfoy riconobbe nel membro del Ministero che avrebbe officiato la cerimonia uno dei Weasley.

Il rito fu molto breve ma intenso, Percy Weasley non amava perdere tempo, ma capiva anche che quel momento era unico per quei ragazzi e quindi propose loro di formulare delle promesse come quelle che si scambiavano i Babbani in occasione del matrimonio. Poi si procedette allo scambio degli anelli.

Percy porse ossequiosamente agli sposi le proprie felicitazioni ed uscì senza degnare Malfoy  di uno sguardo.

- Bene e ora che siete il signore e la signora Zabini cosa pensate di fare?

- Prima partiamo per il viaggio di nozze e poi vedremo. - Rispose Blaise con un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro.

- Ancora non ho capito perché hai chiesto a me di farti da testimone.

- Perché so che se mi dai la tua parola non racconterai questa storia assurda a nessuno.

- E va bene, ma sei in debito con me.

- Grazie amico.

Draco rimase colpito, l'ultima persona che l'aveva chiamato amico era stato Vincent Tiger a metà del sesto anno, da allora non aveva più avuto né amici, né confidenti né ragazze, anche Pansy ei era allontanata da lui quando la sua famiglia era caduta in disgrazia dopo che il Signore Oscuro li aveva resi lo zimbello dei Mangiamorte.

- Draco per favore, potresti accompagnare Astoria a casa Lovegood? Ancora non so come ha fatto a passare l'esame di Materializzazione, non riesce mai ad arrivare nel punto esatto.

- Guarda che ti ho sentita Daphne! - Disse la sorella più giovane facendo una buffa smorfia.

- Voi dove andate in viaggio?

- Prendiamo il primo treno che troviamo a King's Cross, vorremmo fare un salto in Italia e girare un po' l'Europa, non so quanto staremo via.

- Bene, ragazzi allora buon viaggio. - Disse Draco con un sorriso stringendo la mano a Blaise.

Le sorelle si abbracciarono e ad Astoria scappò una lacrimuccia.

- Mi mancherai sorellina.

Blaise e Daphne si Smaterializzarono mano nella mano appena fuori dalla Torre.

- Ti va di mangiare qualcosa prima che ti accompagni da quella svitata della Lovegood?

- Oh, ma che onore, un invito a cena da Draco Malfoy in persona, e come posso rifiutare? Ad una condizione, andiamo a mangiare dove dico io e ognuno paga quello che mangia, ok?

Draco rimase basito, non era proprio dei Malfoy permettere ad una strega di pagarsi la cena, ma Astoria gli sembrava simpatica così annuì e le porse il braccio sorridendo.

 

Via, via, vieni via di qui,
niente più ti lega a questi luoghi,
neanche questi fiori azzurri...

Via con me

P. Conte

(1981)

Note di fine capitolo

Recensite, miei cari, recensite....

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