Note alla storia

"Billionaire" è una canzone di Bruno Mars e Travis McCoy, che, tradotto, significa 'Miliardario'.

Mi sembrava una canzone adattissima al nostro Ron ed era tanto che avrei voluto scriverci su qualcosa.

Ai posteri l'ardua sentenza di giudicare...

Buona lettura!

Note al capitolo

Billionaire

I wanna be a billionaire,

 

Vorrei essere miliardario.

 

so freakin bad.

 

Vorrei essere un miliardario così sfondato da avere la nausea nel vedere i miei Galeoni alla Gringott e da potermi comprare tutte le cose che voglio e che non ho mai avuto.

 

Buy all of the things I never had.

E invece sono l’ultimo maschio di sei fratelli, con un solo galeone nella camera della Gringott, ma che se ne sta ben nascosto in un angolo.

Ho una toga di seconda mano, di mio fratello Bill.

Vestiti di seconda mano, la maggior parte di Bill e qualcuno di Charlie.

Una scopa di seconda mano, era di Charlie.

Un baule di seconda mano, una volta appartenente a mio fratello Percy.

La mia stanza è di seconda mano, perché una volta era una soffitta per i gufi.

Avevo persino il topo di seconda mano, Crosta, e si è anche rivelato un assassino, pazzo omicida.

 

I wanna be on the cover of Forbes Magazine
Smiling next to Oprah and the Queen

Oh every time I close my eyes
I see my name in shining lights, yeaaah
A different city every night oh I swear
The world better prepare for when I’m a billionaire.

 

Il primo anno a Hogwarts ho conosciuto il mio migliore amico, Harry Potter, sull’Hogwarts Express, il 1 settembre 1991. Eravamo nello stesso scompartimento. E io ero quello che gli raccontava del mondo magico. Ero uguale a lui, al Bambino Che È Sopravvissuto. Nessuna differenza. Eravamo bambini e io ero felice. Pensavo che, essendo cresciuto con dei Babbani che lo odiavano e non avendo genitori, anche lui fosse come me: senza un soldo per pagare i dolci del Carrello e un panino disgustoso in tasca.

E invece no, perché lui aveva un’eredità, un conto alla Gringott. Una camera blindata con milioni di galeoni ammucchiati e luccicanti. E non si era fatto tanti problemi a spenderne qualcuno per assaggiare tutti i dolci del carrello. E io ero rimasto lì immobile, con un misero panino appiccicaticcio in mano.

Mi ha offerto i dolci in cambio del mio panino, ho accettato, consapevole che l’aveva fatto per togliermi dall’imbarazzo. Per ringraziarlo gliel’ho detto. Gli ho detto quello che non viene detto a casa mia, ma che si sa: siamo poveri. Mamma non voleva sentircelo dire quando eravamo piccoli perché secondo lei non era vero, ma la sostanza era quella e poteva accorgersene anche un undicenne. Soprattutto se incontra persone come Draco Malfoy. Allora si rende conto come sia ingiusta la vita.

 

Yeah I would have a show like Oprah
I would be the host of
Everyday Christmas, give Travie a wish list.
I’d probably pull an Angelina and Brad Pitt
and adopt a bunch of babies that ain’t never had shit.

Give away a few Mercedes like here, lady have this.
And last but not least grant somebody their last wish.

 

 

Durante il mio secondo anno a Hogwarts ho rotto la mia bacchetta e non l’ho ricomprata. L’ho aggiustata con il Magiscotch, ho ricevuto una Strillettera per averla spezzata, non sono riuscito a fare magie per tutto l’anno. E l’avrei accettato. Sapevo in che condizioni eravamo.

Poi ho visto Malfoy. Aveva regalato una Nimbus 2001 a tutta la squadra di Serpeverde e grazie a quel regalo è diventato un Cercatore. E, non contento, ha insultato la nostra squadra. Ha insultato Hermione. Le ha dato della Mezzosangue. E io non ci ho visto più.

Sei ricco, Malfoy, perché non puoi far finta che gli altri non esistano? Perché devi rimarcare la tua superiorità?

Il mio incantesimo mi è rimbalzato contro. Ho vomitato io lumache. Se avessi potuto comprarmi una nuova bacchetta sarebbe stato lui in ginocchio nella Capanna di Hagrid, a sputare lumache in un secchio puzzolente, pregando che ognuno di quei dannati animaletti si Trasfigurasse in un Galeone. Ora sarei ricco.

It’s been a couple months since I’ve single so
You can call me Travie Claus minus the ho-ho
Get it, I’d probably visit where Katrina hit
And damn sure do a lot more than FEMA did
Yeah can’t forget about me stupid
Everywhere I go Imma have my own theme music…

Settecento Galeoni.

Papà ha vinto settencento Galeoni alla lotteria. Alla lotteria annuale Super Galeone d’Oro della Gazzetta del Profeta. Così si è aperto il mio terzo anno. Ero felice. Settecento Galeoni.

Avremmo potuto tenerli da parte e toglierci alcuni piccoli sfizi: una bacchetta, un cappello, una scopa nuova, un nuovo animale da compagnia, tipo un nuovo gufo, così da lasciar a casa Crosta. E, col senno di poi, se l’avessi davvero potuto fare, avrei risparmiato un sacco di vite.

Invece no. Mamma ha voluto organizzare un viaggio in Egitto. E li ha spesi quasi tutti, i soldi. Ne ha lasciati due o tre da parte, giusto per la mia bacchetta, i libri di testo e qualche vestito per Ginny. Gli altri spariti nella vacanza o in fondi per quando saremo grandi. La nota positiva è che l’Egitto è stato stupendo, non si può negare, e io provo ancora felicità nel ricordare quella vacanza.

Oh every time I close my eyes
I see my name in shining lights
A different city every night oh I swear
The world better prepare for when I’m a billionaire
(oooh ooh) when I’m a Billionaire
(oooh ooooh)

Il Torneo Tremaghi si è svolto quando io frequentavo il mio quarto anno a Hogwarts. Non ho potuto parteciparvi e inizialmente mi è solo dispiaciuto un po’. Insomma gloria, fama, vittoria e un premio al vincitore. Avrei realizzato i miei sogni. Ciò che avevo visto nello Specchio delle Brame al primo anno si sarebbe avverato. Sapevo benissimo che non ce l’avrei mai fatta, non ero abbastanza ‘eroe’ per arrivare in fondo al Torneo (pensandoci bene, sarei morto davanti all’Acromantula che ha trovato Harry nel Labirinto), ma sognare non costa nulla.

E poi il Calice di Fuoco ha scelto il Campione di Dumstrang, di Beauxbatons e di Hogwarts. E Harry. Che ha cercato di farmi capire in tutti i modi possibili che non era stata colpa sua. Che non c’entrava nulla in quella storia. E io non gli ho creduto. Non subito. Ero arrabbiato perché lui era riuscito a partecipare, aveva avuto la sua possibilità di diventare ancora più famoso. Non mi sono chiesto chi mai avrebbe potuto incastrare il mio amico, chi avrebbe potuto aver infilato il suo nome nel Calice, chi avrebbe certamente tentato di ucciderlo. Mi sono comportato da egoista e ho pensato al mio premio mancato, alla possibilità di fama che mi era sfumata sotto gli occhi. Se fossi stato miliardario non mi sarebbe importato del Torneo, mi sarei preoccupato solo per la sorte del mio amico.

 

I’ll be playing basketball with the President
Dunking on his delegates
Senator … his political etiquette
Toss a couple mill in the air just for the heck of it
But keep the fives, twenty’s …completely separate

Prefetto. Così ho iniziato il mio quinto anno. L’anno dei G.U.F.O..  L’ho iniziato in modo perfetto: una nuova scopa per la mia carica di Prefetto. Non ci speravo, in realtà. Pensavo che Harry sarebbe diventato Prefetto. Lui era il Prescelto per fare qualsiasi cosa, dopotutto. Invece no, avevano scelto Ronald Weasley per quel compito.

In un certo senso ero fiero di quell’atto di fiducia. Il mondo iniziava a girare a mio favore. Voleva dire che anche i poveracci come me potevano ricevere premi e cariche.  Sono anche entrato a far parte della squadra di Quidditch di Grifondoro. Ero al settimo cielo. Ma, non avevo tenuto conto di Malfoy.

Gente ricca come i MacMillan va in giro tutta tronfia e fiera, ma non insulta nessuno. Se ne frega o aiutano, quando vogliono, i loro amici. I Malfoy no. Sono sempre stati ricchi e con la tendenza a ‘tirarsela’. Ma, come se non bastasse, ti hanno sempre fatto pesare il fatto che sono superiori a te.

“Weasley, è vero che dormite tutti assieme così risparmiate sul riscaldamento e sulle camere?”

“Weasley hai dovuto vendere tua madre per pagare i biglietti per la Coppa del Mondo di Quidditch, vero? Ora puoi ammetterlo, sono passati anni.”

“Weasley, è vero che il Galeone che avete in banca soffre di solitudine?”

“Lenticchia, ma… sai almeno come è fatto un Galeone?”

La mia euforia spariva quando Malfoy rimarcava la mia povertà. Perché aveva ragione. E, per quanto Harry ed Hermione gli abbiano sempre risposto a tono, io dentro ci stavo male. Perché era la verità.

“Lenticchia, dicono che ti taglieresti le orecchie pur di aver i soldi che ho io.”

E quelle dannate orecchie, puntualmente, arrossivano. E Malfoy, puntualmente, sapeva di aver centrato. E me le sarei tagliate davvero, quelle stupide orecchie, che arrossivano traditrici tutte le volte che rivelavano a Malfoy ciò che pensavo.

 

E in più ho scoperto che ero stato eletto Prefetto per salvare la pelle ad Harry.

 

And yeah I’ll be in a whole new tax bracket
We in recession but let me take a crack at it
I’ll probably take whatever left and just split it up
So everybody that I love can have a couple bucks

 

Il sesto anno è stato il mio anno di gloria e fama: la partita contro i Serpeverde giocata alla perfezione, mi sono messo con una ragazza, ho dato il mio primo bacio, sono stato avvelenato (per quanto brutto mi ha dato notorietà…).

Il sesto anno è stato l’anno in cui ho capito tante cose, in cui ho preso decisioni importanti, come quella di seguire Harry nella sua ‘Caccia agli Horcrux’.

Il mio sesto anno è stato anche l’anno in cui sono cresciuto, in cui ho capito. Ho iniziato a capire quanto, fino ad allora, mi fossi comportato da materialista, da superficiale, da idiota. Ho visto Hermione piangere per me, ho visto morire Silente, ho visto Percy litigare con i miei genitori perché li definiva dei falliti. Io stesso nei momenti peggiori li pensavo tali, perché incapaci di mantenere con dignità i loro figli. Mi sono accorto che Harry, che non avrebbe dovuto avere problemi nella vita con i Galeoni che aveva in banca, era disperato per la morte delle persone a lui più care. E mi si sono aperti gli occhi.

 

And not a single tummy around me
Would know what hungry was
Eating good sleeping soundly
I know we all have a similar dream
Go in your pocket pull out your wallet
And put it in the air and sing…

 

Quando qualcuno, generalmente mia mamma, cercava di spiegarmi che ero un ragazzo fortunato, che l’amore dei nostri cari è la cosa più importante del mondo, che i soldi non fanno la felicità e che, anzi, portano solo guai, io sbuffavo scettico, ribattevo e mi arrabbiavo. Pensavo che non capissero.

Non che io abbia passato la mia esistenza a lamentarmi della nostra condizione economica, ma, nei momenti peggiori, era facile incolpare il nostro povero (in tutti i sensi) conto alla Gringott.

Però, sì, io ero un ragazzo fortunato: amici, famiglia, affetto, amore, nascosto ma ben presente. Le persone che mi circondavano mi volevano bene ed ero ricco, dopotutto, ricco di affetto.

Ma, per rendermi conto di quanto fosse importante questa cosa, ho dovuto vivere per mesi in una tenda, mangiare i funghi mollicci di Hermione, litigare con Harry, veder morire le persone a cui volevo bene. Partecipare ad una Guerra.

I wanna be a billionaire so frickin bad (so bad)
Buy all of the things I never had
I wanna be on the cover of Forbes Magazine
Smiling next to Oprah and the Queen.

Sirius e Silente sono state le campanelle d’allarme dell’imminente Guerra. Poi Moody, l’orecchio di George. E ad ogni lacrima versata di nascosto era la consapevolezza delle cose che stavo perdendo e alle quali avevo dato poca importanza.

Poi ho litigato con Harry, e mi sono dato dello stupido per il valore che avevo dato a cose che in realtà non ne avevano.

Il bacio di Hermione,  che mi ha fatto capire cosa non avevo considerato come prezioso nella mia vita.

E poi, la Battaglia.

Cinquanta morti.

Tra di loro Fred, mio fratello. Mio fratello. Travolto dalle macerie di Hogwarts. Lacrime. Dolore. Rabbia.

Il professor Lupin e Tonks.

Lavanda.*

E altre quarantatre persone che, bene o male, conoscevo.

E, poi, in un angolo, ho visto i Malfoy. Abbracciati, come tutte le famiglie presenti nella Sala Grande. Come tutti.

Narcissa aveva tradito Voldemort per amore del figlio. Lucius Malfoy si era umiliato per cercare di proteggere, a modo suo, la sua famiglia. Malfoy aveva cercato di uccidere Silente per salvare la sua famiglia.

Alla, fine era l’amore la ricchezza della vita, no? E l’affetto delle persone che ti vogliono bene.

Oh every time I close my eyes
I see my name in shining lights
A different city every night oh I swear
The world better prepare for when I’m a billionaire
(oooh ooh sing it) when I’m a Billionaire
(oooh ooooh)

Certo, però, che, alla fine, tutti noi vorremmo avere tanti soldi. So che i soldi non fanno la felicità, l’ho imparato, finalmente. Certo, ma rendono la vita più semplice.

I wanna be a billionaire so frickin bad

Note di fine capitolo

* Ora, non si sa se Lavanda sia davvero morta o no (c'è stata anche una discussione nel Forum, mi pare)... in questo caso ha fatto una brutta fine :(

Essendo la mia prima song-fic non so come sia venuta... è probabile che fra qualche tempo, rileggendola, potrei stravolgerla... per ora è così xD

Naturalmente Ron, come pensa lui stesso, non passa tutta la vita a preoccuparsi dei soldi, questi sono solo momenti in cui mi sembrava avrebbe potuto lamentarsi per la sua condizione economica.

Spero sia piaciuta...

xoxo

Ele

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